La giurisdizione di questa società contempla segnatamente i fiumi Melezza e Isorno, corsi d'acqua che si presentano con tratti facili per poi sprofondare in orride ed inaccessibili gole, per cui ci si deve avvicinare usando una buona dose di prudenza. Ad ogni buon conto, grazie ad intense azioni di ripopolamento, la pescosità risulta più che discreta, con un handicap tuttavia: infatti, a scadenze più o meno regolari (segnatamente a partire dal 1991) lo spurgo del bacino di Palagnedra crea non pochi inconvenienti al patrimonio ittico, con il limo che si deposita lungo tutto il fiume e che poi finisce nel lago, inducendo il pesce a fuggire in direzione del comprensorio italiano del Verbano. Per cui a lamentarsi sono anche, a giusta ragione, i pescatori di lago, a cominciare dai professionisti.
La Società di pesca Onsernone e Melezza venne fondata nel 1921; tra i promotori, ricordiamo i componenti del primo comitato a tre, ossia il presidente Luigi Poncioni, il membro Attilio Bombardelli e il segretario Giuseppe Vivarelli. Fra i dirigenti più recenti, citiamo Jean Claude Rosenberger (in carica per 10 anni), Efrem Lonni (8 anni) e Fabio Colombo che è stato presidente dal 2009 sino a fine 2021. Nel gennaio 2022, era in agenda l'assemblea per la nomina del nuovo presidente, ma all'ultimo momento — a causa della pandemia — si è optato per la convocazione del comitato, che ha designato ad interim Ewan Freddi di Golino, per cui la nomina «ufficiale» sarà verso fine 2022. Il 2021, ad ogni buon conto, figura a caratteri d'oro nella storia di quest'associazione di pescatori, poiché ricorreva l'anniversario del secolo di vita: un giubileo evidenziato da svariate iniziative, come la festa a luglio in quel di Vergeletto e ad agosto un raduno a Golino con maccheronata, la pubblicazione di un pregevole volumetto a cura di Aurelio Zanoli su vicende e personaggi che hanno costellato la SPOM, l'allestimento di un nuovo logo e la confezione di magliette commemorative. Sempre focalizzata su questo «storico» evento è stata l'assemblea della FTAP a Losone, a cura appunto della Società di pesca di Onsernone e Melezza a settembre, allorquando il sodalizio ha offerto ai delegati una mega-torta.
La società effettua semine in tutto il comprensorio, vale a dire le due aste principali di Melezza-Isorno nonché Ribo e in una porzione del fiume Maggia, come pure nei laghetti alpini di Salei e Cavegna. Per principio, il sodalizio immette materiale ittico allo stadio di uova, avannotti ed estivali e, quindi, evita di liberare pesci adulti. Nella bandita della Brima, per contro, le semine riguardano esclusivamente uova in scatole Vibert, procedendo poi ogni 2-3 anni alla pesca elettrica per la cattura di trote adulte da immettere preferibilmente nel laghetto artificiale di Palagnedra. Il sodalizio, che conta oltre 200 affiliati secondo dati recenti, ha un proprio impianto di allevamento ad Arcegno: da rilevare che nel 2021 ci si è prodigati nel realizzare in questo pozzo un nuovo sistema di alimentazione dei pesci, ovvero la mangiatoia automatica solare. Questo genere di mangiatoia (tre in tutto) è alimentata da un piccolo pannello solare che mette in funzione un disco spargitore, il quale distribuisce il mangime spargendolo per sei volte al giorno e per un raggio di tre metri, evitando così l'assembramento degli avannotti in un unico punto. Per quanto riguarda le semine nel 2021, a luglio si è provveduto a liberare con l'elicottero nell'intero comprensorio estivali di fario allevati ad Arcegno e che erano stati forniti di ottima qualità allo stadio di avannotti da La Leventinese: complessivamente, nei fiumi Ribo, Isorno e Melezza nonché nelle valli laterali sono finiti ben 53'600 estivali, il che rappresenta un record per la SPOM. Inoltre, nel periodo primaverile, sono stati liberati 40'000 avannotti che erano stati forniti dalla Verzaschese.