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Verzaschese

Il sodalizio venne fondato a Frasco da Lino Lanini (primo presidente), Giuseppe Lanini e Emilio Luchessa (segretario) nel 1929. Modestissimo il patrimonio della società (due brentelle), ma grande la voglia di dare avvio alla semina di avannotti. In effetti, uno dei primi passi fu quello di racimolare 300 franchi per realizzare il primo incubatoio: venne acquistato a Frasco, su un sedime patriziale vicino alla Fimina, quel che rimaneva di un vecchio mulino e subito si procedette alla sua riattazione. Pochi anni dopo si passò dalla sola incubazione ad un vero e proprio allevamento. Nel 1960, presero avvio (da parte della Verzasca SA) i lavori per realizzare la diga, che ha determinato la «nascita» di un lago fin sotto il ponte della strada per Corippo. La lotta divenne assai più aspra quando si fece avanti l'idea della Verzasca II e, più tardi, al cospetto del progetto Riviera-Verzasca. Molti in valle, pescatori compresi, reagirono energicamente contro intenzioni che, di fatto, avrebbero snaturato per sempre l'aspetto di questa magnifica valle dal profilo paesaggistico. Scongiurati questi pericoli, la Verzaschese riprese ad occuparsi intensamente dei temi legati al ripopolamento, grazie soprattutto al proprio incubatoio a Sonogno. Nella storia di questo sodalizio memorabile rimane l'iniziativa messa a segno nel 1971, ad ottobre, con l'operazione «Verzasca valle pulita», promossa in collaborazione con Comuni, enti vari, Lega svizzera per la protezione della natura, organizzazioni a carattere ambientalista, scolaresche, studenti del Franklin College di Lugano, SR Granatieri Losone, servizi comunali, samaritani, ecc.: fu possibile ripulire tutto il comprensorio (in valle e al piano), offrendo pure un importante contributo alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla salvaguardia delle acque soggette ad inquinamento.
La Società verzaschese per l'acquicoltura e la pesca ha una vasta giurisdizione, che va da Sonogno sino a Tenero e a Cugnasco; inoltre, di sua competenza sono pure alcuni laghetti, come il Barone (situato in alta Val Vogornesso), il lago Efra (ubicato nell'omonima valle), il Porcherio (posto in alta Val Vogornesso), come pure i laghetti in Val Osola (Starlarescio e Scimarmota). Nel marzo 2020, in occasione dell'assemblea a Tenero, è stato ricordato il 90.mo compleanno di questo operoso sodalizio valligiano, che da lungo tempo si distingue per la variegata dedizione al patrimonio ittico in un vasto comprensorio, come pure a favore della salvaguardia della natura. Fra gli ultimi presidenti, citiamo Rinaldo Gnesa dal 1980 al 2000, distinguendosi soprattutto per aver affrontato nel 1986 un momento assai difficile in quanto l'alluvione aveva devastato lo stabilimento ittico; successivamente, il timone è stato preso da Gianni Gnesa, mentre dirigente dal 2016 è Fabrizio Bacciarini. Precedentemente, hanno diretto la società di valle Efrem Ferrini, Tullio Fancolli, Marino Barloggio, Ernesto Gianettoni (dal 1956 al 1979) con la costruzione dell'incubatoio a Sonogno nel 1960 e Gian Mario Matasci. La società conta poco meno di 200 soci. La SVAP è impegnata in opere di rinaturazione di corsi d'acqua in valle e al piano, come la tratta dal ponte della strada cantonale sul Carcale sino alla Bolla Rossa, prevedendo segnatamente una rampa di risalita, con un progetto che mira a creare flussi mirati per migliorare lo scorrimento dell'acqua in questo canale. Inoltre, notevole importanza è attribuita ai lavori riguardanti il Carcale e la rivitalizzazione dei canali sul Piano di Magadino.
Nel contesto dell'attività legata alla gestione dello stabilimento piscicolo di Sonogno e alla semina di materiale ittico, i dati riferiti al 2020 (gli ultimi disponibili) indicano che — ad inizio agosto — si sono svolte le immissioni nei corsi d'acqua del comprensorio, mentre a novembre è stata effettuata la spremitura che ha permesso di incubare 260'000 uova, adempiendo così alle direttive cantonali; nel contempo, si è provveduto a riparare la vasca naturale delle riproduttrici, come pure a selezionare il materiale ittico presente nel pozzo naturale principale. Sempre in quell'anno sono stati eseguiti i lavori previsti nell'incubatoio, con il rifacimento della recinzione sul lato nord e la sostituzione delle serrature dei cancelli esterni. Successivamente, si è posto mano all'impermeabilizzazione delle vasche esterne. La produzione nel 2019 ha riguardato 360'000 uova, consentendo di fornire alla Società di pesca Onsernone e Melezza 40'000 uova occhiate e successivamente 80'000 avannotti; alla Bellinzonese sono stati assegnati 15'000 estivali, mentre per la semina nel locale comprensorio si è potuto contare su 40'000 estivali, ma altri 40'000 previsti per la Bellinzonese sono andati persi a causa della mancanza d'acqua causata dall'ostruzione della griglia a setaccio. Da segnalare pure ad agosto la giornata di semine con l'elicottero per l'immissione di circa 40'000 estivali nel comprensorio grazie all'aiuto di circa 70 volontari per raggiungere le zone più alte delle valli: l'operazione è partita nel torrente Riarena ed è proseguita nelle Valli di Vogorno, Lavertezzo, Brione, Gerra e Frasco, per concludersi nelle Valli di Sonogno. Ad inizio marzo, inoltre, era stata effettuata l'immissione di pesce adulto nel lago di Vogorno, proveniente dal pozzo naturale dell'incubatoio: si è trattato di un quantitativo di circa 70 chili, ovvero 100 esemplari di trota fario. Più che discreto il livello delle catture, ma come sempre ci mettono lo zampino i… cormorani. Le statistiche del 2020 indicano che sull'asta principale della Verzasca e negli affluenti sono stati registrati 1'179 esemplari, 81 invece sui laghetti alpini e 155 nel bacino di Vogorno. A proposito di questo bacino artificiale, esso è stato in gran parte svuotato nell'inverno 2021-2022, con la conseguenza che sono «spariti» circa 85,5 milioni di metri cubi d'acqua per consentire la manutenzione straordinaria di questo impianto idroelettrico, essendo prevalenti le ragioni di sicurezza, concentrandosi sul rifacimento della protezione anticorrosione all'interno delle condotte, sulla sostituzione delle due valvole a farfalla utilizzate per interrompere il flusso d'acqua verso le turbine e sul risanamento della camera di espansione. La prima fase dei lavori, iniziata a dicembre con con svuotamento del bacino, si è conclusa in pratica a fine aprile 2022, il che ha permesso di passare alla seconda fase di riempimento, anche se tale operazione è stata in parte rallentata dalle scarse precipitazioni. Le previsioni indicavano in circa tre mesi il tempo necessario per riportare il bacino alla quota abituale, ma in realtà ci vorrà un po' di più. Va da sé che lo svaso del lago di Vogorno ha costituito una forte attrazione per turisti e curiosi, essendosi ricreato un paesaggio lunare.


Presidente
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By Martin Abegglen from Bern, Switzerland (verzasca) [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], via Wikimedia Commons https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3AVerzasca_(2839622131).jpg
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By Hansueli Krapf This file was uploaded with Commonist. [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3A2011-06-06_14-01-26_Switzerland_Cantone_Ticino_Sonogno.jpg