Il primo statuto della Società gambarognese di pesca ed acquicoltura risale al giugno 1912 dopo che il 3 marzo di quell'anno era stato nominato il comitato direttivo, chiamando a dirigerlo il prof. G. Lorini. La prima preoccupazione fu rivolta all'incubatoio, in base all'offerta generosa di Giuseppe Bottini della sostra attigua alla sua ghiacciaia, sì da indurre l'assemblea a nominare il donatore quale primo socio onorario benefattore del sodalizio. In quel tempo, la Gambarognese era costituita, principalmente, dai Branca e dai Bottini di Vira, nonché dai Borella di San Nazzaro. Arturo Borella, tra i primi presidenti, partecipò a sue spese ad un corso di piscicoltura a Neuchâtel e costruì il primo impianto per avannotti di trota fario nella cantina di casa a San Nazzaro: funzionò per una decina d'anni e cessò l'attività per problemi d'acqua. Altri incubatoi operarono, per un certo periodo, a Magadino e Indemini. Il sodalizio provvedeva alle semine dei riali con avannotti di trota fario e nel lago si impegnava nella costruzione di peschiere. Il numero dei soci era tuttavia assai limitato: da una ventina nei primi anni di vita del club sino ad un massimo di circa 200. Nei mesi di giugno-luglio, la pesca dell'agone rappresentava un momento importante, in quanto il pesce veniva essiccato e conservato in «bogia» per l'inverno.
Dal 1950 alla presidenza si sono succeduti: Roberto Ronchetti di San Nazzaro, Mario Zanelli di Magadino, Francesco Giulietti di Vira, Nicolino Branca di Vira, Klaus Steinbruecker di Vira Gambarogno, Giacomo Pedroni di San Nazzaro e Virgilio Morotti di Magadino per due lustri sino al 2012, allorquando la carica è stata assunta da Sandro Leban di Quartino, che però ha rassegnato le dimissioni nel febbraio 2018, cedendo così il mandato a Marzio Balestra di Vira Gambarogno, che a sua volta ha lasciato l'incarico (per motivi di salute) a fine novembre 2020 (è deceduto nel gennaio 2021) a Fabrizio Buetti di Piazzogna; quest'ultimo, tuttavia, ha accettato la presidenza ma soltanto ad interim, ossia sino a quando nel 2021 sarebbe stato possibile (passata la pandemia da Coronavirus) indire una regolare assemblea della Gambarognese, il che è avvenuto nell'assise (nella nuova sede sociale a Gerra Gambarogno al posto dell'angusta sala di San Nazzaro) dell'11 dicembre 2021. In quest'occasione, Fabrizio Buetti è stato riconfermato presidente e si è altresì deciso di affiancargli un quartetto già peraltro da tempo operativo, ovvero Virgilio Morotti (vice presidente), Marc Boerlin, Osvaldo Pozzoli e Tita Clerici (segretaria e cassiera).
Da anni questa «storica» società di lago promuove le tradizionali gare di pesca alla trota di lago il 20 dicembre, il giorno dell'Epifania e nel mese di maggio. Degna di nota l'iniziativa riguardante la promozione di una competizione sull'arco di ben 12 mesi, dal 20 dicembre 2021 al 15 dicembre 2022, estesa a tutto il Sopraceneri (lago Verbano, fiumi e valli nonché laghetti alpini, ovvero bacini e corsi d'acqua ammessi dalla patente ticinese), con due categorie: A per laghetti e fiumi (salmonidi e temolo) con designazione della vittoria a chi ha catturato la trota più grande in lunghezza, e B per tutti i pesci di lago, prevedendo anche in questo caso il pesce più grande in lunghezza. I premi sono estremamente allettanti oltre che singolari: infatti, sia per la categoria A che per la B è prevista una settimana in Grecia con possibilità di esercitare la pesca.
Pur non avendo l'incubatoio, la Gambarognese (circa 140 soci e da poco tempo un nuovo sito) effettua semine di materiale ittico (lacustri nel lago e in tutti i riali della propria giurisdizione), occupandosi pure della raccolta di alberelli natalizi, con varie postazioni anche nel Gambarogno; la società, in un recente passato, ha pure liberato 7'000 estivali di fario (allevati nello stabilimento di Maggia). Degno di menzione l'intervento effettuato in questi ultimi anni lungo le sponde del lago per favorire la frega delle alborelle, tanto è vero che i risultati sono già significativi, considerando ad esempio la presenza di un cospicuo numero di alborelle nella zona di Brissago.