Cari pescatori, la Federazione ticinese per l'acquicoltura e la pesca (FTAP) ha compiuto da poco i 100 anni di esistenza in buona salute. I festeggiamenti hanno dimostrato un vero attaccamento alla federazione da parte di tutte le società a lei affiliate, da Airolo a Chiasso passando per tutto il resto del nostro amato Cantone Ticino.
La fedeltà che i pescatori manifestano per le loro società di appartenenza e per la FTAP ha un grande significato per la dirigenza in generale, che si sente così supportata dalla base e dunque stimolata a continuare un intenso e serio lavoro per il bene della pesca e dell'ambiente acquatico.
L'organizzazione interna che la FTAP si è data in questi anni è significativamente diversa da quella di due decenni fa e non può essere diversamente; infatti, da una parte vi sono gli organi operativi nel settore della gestione delle pesca quali le Commissioni (Verbano-Ceresio, laghetti alpini, corsi d'acqua), dall'altra quelli adibiti all'informazione e all'istruzione dei principi della pesca (rivista trimestrale «La Pesca», corsi di introduzione alla pesca, sito Internet).
Il terzo grande settore che maggiormente si è sviluppato in questi anni è quello legato al recupero degli ecosistemi acquatici, che oggi vede una solida base giuridica nella quale operare, ottenuta dalla storica iniziativa «Acqua Viva» promossa qualche anno fa a livello svizzero da tutti i pescatori e che oggigiorno consente di operare attivamente.
Per lungo tempo questo settore è stato assunto dal comitato direttivo della FTAP ed in parte lo è ancora. Uno dei tanti successi, oltre a quelli di aver promosso innumerevoli progetti di recupero ambientale, è quello di essere riusciti — unitamente alle associazioni ambientaliste e a quelle per la protezione del paesaggio — ad impedire la realizzazione della microcentrale di Brione Verzasca, vincendo dinanzi al Tribunale federale il contenzioso con i promotori.
È da poco che, in virtù di una netta accelerazione istituzionale mirante a risanare in tempi ragionevoli parecchie situazioni pregiudizievoli per gli ecosistemi acquatici e la pesca in generale, la FTAP ha visto l'esigenza di creare una nuova commissione, denominata REA (Recupero Ecosistemi Acquatici) che ha lo specifico compito di collaborare con l'amministrazione cantonale.
Entrando nel merito più specifico abbiamo dunque il settore gestionale che si occupa di tutti i temi legati alla produzione di uova e all'allevamento di pesci da immettere nelle acque ferme e correnti, nonché alla pianificazione delle immissioni (in collaborazione con il Cantone). Questo settore si occupa pure di tutto quanto è legato ai regolamenti della pesca e porta nuove proposte, modifiche e suggestioni all'attenzione dei vertici e della base della FTAP.
Abbiamo il settore dell'informazione e dell'istruzione che permette ai pescatori, sia nuovi che esperti, di mantenere il contatto con la federazione e con tutto quanto ruota attorno ad essa.
L'istruzione viene fornita mediante i corsi di introduzione alla pesca voluti dalla Legge federale e miranti ad insegnare le regole essenziali della pesca come pure le nozioni di base per poterla esercitare in modo consapevole e rispettoso dell'ambiente e dei pesci.
Il settore ambientale rappresenta la grande svolta dell'ultimo ventennio o poco meno. Dal concetto che definiva l'immissione ultrabbondante di ogni sorta di pesci (dall'avannotto fino alle massicce semine di pesci di pronta cattura) quale unica panacea ai problemi degli inquinamenti delle acque, dei deflussi minimi, alle oscillazioni di deflusso indotte dalla regimazione idroelettrica, dalla predazione da parte degli uccelli ittiofagi, si è passati ad una concezione diversa che antepone il recupero degli ecosistemi acquatici ad ogni altro aspetto, senza per questo trascurare nulla.
Per dirla in modo più semplice, dapprima si deve avere acqua in sufficiente quantità e pulita "inserita" in un contesto ecomorfologico adeguato, poi potremo pensare ai pesci.
Cari pescatori, il cammino di questo recupero è iniziato qualche anno fa ed ora ha preso un grande vigore talché ci fa più che ben sperare, per cui si può guardare con maggior fiducia al prossimo futuro della pesca: un futuro non più così tetro come qualche anno fa, in quanto ci sprona ad essere ottimisti e a collaborare strettamente con le istituzioni per la sua realizzazione.
Urs Luechinger
Presidente della FTAP
Federazione ticinese acquicoltura e pesca: 100 anni a difesa di acque e fauna ittica
Sabato 22 febbraio 2014, al Palacongressi di Lugano, si è tenuta l'assemblea della Federazione ticinese per l'acquicoltura e la pesca (FTAP). L'assise ha avuto un carattere «storico» in quanto è coincisa con i festeggiamenti per il secolo di vita dell'associazione, da sempre in prima fila nel promuovere una coscienza ecologica nei confronti dei vari corpi idrici e un'azione fondamentalmente illuminata nella promozione della pesca come sport, attività alieutica, hobby, distensione, contatto con l'ambiente, facendone un autentico fenomeno di massa. In questo senso, il pescatore di casa nostra è «anche» un ranger delle acque pulite, dei deflussi minimi, della fauna ittica integra, dell'habitat equilibrato e sostenibile. Una storia, quella della FTAP, che vogliamo ripercorrere nelle sue tappe salienti, ponendo in giusto risalto anche coloro i quali hanno svolto un ruolo da protagonisti o comunque da attori meritevoli di riconoscenza.
La nascita risale al 1913, in una seduta (5 giugno a Lugano) dei delegati delle Società ticinesi di acquicoltura, mentre il 13 luglio di quello stesso anno, a Bellinzona, vi è l'ufficializzazione di questo organismo — cui aderiscono la «Società Ceresiana», la «Società locarnese», la «Società gambarognese» e la «Società bleniese» — con la nomina della direzione, affidata ad Arnoldo Bettelini di Lugano. Comincia così la sua lunga, meritoria esistenza — in collaborazione con varie istanze (società di pesca, Cantone, Commissioni, ecc.) — a salvaguardia degli interessi dei pescatori ma anche con un occhio sempre straordinariamente vigile nei confronti della tutela ambientale, per la qualità di vita dell'intera popolazione. Nel 1914 vi è l'adesione della «Bellinzonese», che esce però l'anno dopo in segno di protesta per la mancata risoluzione del problema del riscatto dei diritti d'acqua rientrando tuttavia nel 1919, assieme alla «Leventinese», con la nomina di Angelo Tamburini di Novaggio alla presidenza. Nel 1920 ammissione della «Sant'Andrea» di Muralto, mentre è da ritenere esclusa la «Bleniese» per inadempienze d'ordine contabile. Due anni dopo, nel 1922, accolta l'affiliazione dell'«Unione pescatori del lago Maggiore» (poi «Società pescatori professionisti del Verbano»). Nel 1924, nel congresso di Locarno, si alza forte la protesta per la scala di monta a Somma Lombardo a causa dei suoi risvolti negativi sul patrimonio ittico del Verbano, con l'impegno ad intensificare il ripopolamento artificiale del lago.
14 società nel 1938
Negli anni successivi, sino al 1928, buio fitto in fatto di ragguagli (verbali smarriti?). Nel 1928 interviene per la prima volta alla seduta federativa il consigliere di Stato avv. Galli e il 24 luglio 1932, nell'assise di Muralto, è fornito un quadro riassuntivo dei pescatori in Ticino con le relative affiliazioni: «Ceresiana 430, Sant'Andrea 140, Locarnese 190, Bellinzonese senza indicazioni, Biasca e dintorni 110». Nel 1933, all'assemblea di Bellinzona, ricompaiono la «Gambarognese» e la «Leventinese» e dal rapporto presidenziale si apprende della scomparsa di Luigi Franzoni, per alcuni anni presidente della Federazione, sostituito da Antonio Doninelli; sempre in quell'anno si hanno interessanti dati sul bollettino federativo, i cui natali risalgono al 1º giugno 1906 con il titolo «Acquicoltura del Ceresio ed affluenti» per poi passare nel 1913 alla Federazione con il nome «Acquicoltura ticinese», rimarcando altresì che «La Ceresiana» risulta fondata il 10 gennaio 1893 con il nome di «Commissione esecutiva per la piscicoltura del Ceresio» e che dal 1895 gestisce un piccolo incubatoio nel Palazzo degli studi (vecchio liceo) a Lugano. Nel 1936 si fa cenno alla costituenda «Società pescatori del Mendrisiotto», il dipartimento immette non meno di 200.000 trotelle e a Giubiasco è costruita una nuova peschiera. Nel 1937 vi è denuncia che la diga sulla Tresa (in località Creda) ostacola la monta dei pesci e il relativo ripopolamento naturale nel solo nel fiume Tresa ma anche nelle acque del Ceresio e suoi affluenti, mentre in valle di Blenio (a Malvaglia) viene ucciso il guardapesca Remo Alberti e la «Società pescatori del Mendrisiotto» entra nella FTAP. Alla riunione dei delegati ad Ascona nel 1938 risultano 14 sodalizi, con l'entrata della «Società di pesca sponda destra del Ticino», affiliati alla Federazione e per la prima volta nei documenti di quel tempo si fa cenno al lucioperca, mentre il delegato Cavadini del Mendrisiotto lamenta l'invasione di anguille nel Laveggio e nel Breggia! Nel periodo 1939-1940 presidente risulta Alberto Buetti, mentre l'anno seguente la «Sant'Andrea» minaccia di dimissionare per creare una nuova Federazione di pesca, tuttavia poi desiste e, anzi, i pescatori professionisti del Verbano si adoperano attivamente (come peraltro quelli del Ceresio) nell'incrementare il pescato per venire incontro alle esigenze del mercato di un periodo di conflitto armato.
Nubifragio disastroso nel 1948
Siamo nel 1945 con l'annuncio che è stata costituita la «Società pescatori del Laveggio» nata da una scissione in seno alla «Mendrisiense», ma il sodalizio non è accolto in seno alla FTAP, mentre l'anno successivo all'assemblea di Chiasso è ratificata l'affiliazione della «Società Unione pescatori professionisti del Verbano», nata in seguito alla liquidazione della «Pescatori professionisti del Verbano» e sul periodico federativo è annunciata la cattura di una trota fario di 10,4 chili e lunga 99 centimetri da parte dell'artista americano M. Lorrison, usando canna e mulinello Luxor del negozio Ambrosini di Lugano. Nel 1948, a causa del disastroso nubifragio dell'anno precedente su gran parte del Ticino centrale, si provvede a semine massicce per ricostituire il patrimonio ittico. Nel 1950 alla presidenza è chiamato il bellinzonese Arturo Pisciani e le patenti di pesca annuali (per le varie categorie) risultano essere 2.396, cui sono da aggiungere 605 quindicinali e 76 mensili. Per quanto riguarda il 1952, è da segnalare la votazione popolare a livello svizzero sulla riforma costituzionale per aggiungere ai sacri testi l'art. 24 quater sulla protezione delle acque contro l'inquinamento, creando di conseguenza la base legale per consentire alla Confederazione di legiferare in questa delicata materia. Nell'anno successivo (1956) vi è l'inaugurazione dello stabilimento piscicolo cantonale di Golino e lo Stato acquista gli stagni di Maggia, mentre l'«Olivonese» (ridotta a sei soci) si aggrega alla «Biaschese». Al bacino di Sambuco, aperto per la prima volta alla pesca, accorrono ben 700 lenzisti, ma è un mezzo fiasco poiché il corpo d'acqua si rivela più che altro un pantano. Nel 1958 vera e propria esplosione dei pescatori, superando la soglia di 6.000! Nel 1961 è introdotta la misura minima di 20 cm per trota nei corsi d'acqua e laghetti alpini, idem per salmerino nei bacini alpini.
Per i deflussi minimi
A Biasca, nel 1962, Walter Castagno di Vacallo è eletto presidente; l'anno successivo, grave moria di pesci (oltre 9.000 trote!) nel fiume Ticino da Faido-Lavorgo
alla foce a causa della Galvanica SA. Nel 1967 è lanciata un'iniziativa popolare a livello federale per la protezione delle acque contro l'inquinamento, con la
raccolta di 5.000 firme nel nostro Cantone, e a Dongio viene fondata la «Bleniese». Ciò non impedisce, nel 1970, di registrare un sensibile calo (900 in meno) di
affiliati alla Federazione, anche se si è pur sempre a 9.244 soci; in quello stesso anno, all'assemblea federativa di Biasca, si corre il rischio di una frattura
insanabile ai vertici dell'associazione a causa dell'esclusione di alcuni membri di comitato. Nel 1972 si pone mano alla revisione degli statuti federativi; nel 1973
fa la sua comparsa la NUD (necrosi ulcerativa dermale) nei principali corsi d'acqua con numerose segnalazioni di pesci malati. Il 1975 è un anno «storico» nella vita
della FTAP, in quanto l'assemblea di Bellinzona, il 23 febbraio, si decide il lancio dell'iniziativa popolare per la modifica della legge sull'utilizzazione delle
acque del 17 maggio 1894 e successive modificazioni: è la cosiddetta «iniziativa sui deflussi minimi», che raccoglie oltre 13.000 firme (consegnate alla cancelleria
dello Stato l'11 giugno), inducendo il Consiglio di Stato a pubblicare già nell'aprile 1976 il messaggio per proporre un nuovo art. 8 bis (suggerito dalla FTAP) secondo
cui «l'autorità competente a dare concessioni provvede a garantire un sufficiente deflusso nei corsi d'acqua già utilizzati o ancora da utilizzare».
Nel 1976 è votato un «ordine del giorno» a proposito del previsto insediamento di un deposito di scorie radioattive in Val Canaria e la cronaca registra pure
l'inaugurazione dello stabilimento di pescicoltura della «Società pescatori del Mendrisiotto» a Ligornetto.
Lo spurgo del Luzzone nell'85
Nuova legge sulla pesca nel 1977 con la conferma della misura minima di 22 cm e permesso di pescare senza patente con canna semplice dalla riva dei laghi Verbano e Ceresio. Nel 1978 è da registrare la cattura-record di un luccio (21,3 chili) a Ponte Tresa da parte di Mario Bettosini, mentre all'assise federativa del 1980 a Cevio il consigliere di Stato Fulvio Caccia ammette un certo ritardo nella soluzione del dossier sui deflussi minimi, a causa di un impegno considerevole rivolto alle opere di arginatura e di sistemazione dei letti dei fiumi dopo i danni causati dall'alluvione dell'agosto 1978; tema, questo, che appassiona — assieme a quelli della depurazione delle acque e dell'estrazione di inerti alla foce del fiume Ticino — il mondo della pesca anche nel 1981. Finalmente, nel 1982 è licenziato al Gran Consiglio il messaggio sui deflussi minimi, dettati non soltanto da ragioni piscicole ma soprattutto da questioni igienico-sanitarie, ambientali e turistiche. Nel 1984 è respinta l'opposizione della FTAP alla domanda di rinnovo (da parte del Comune di Massagno) della concessione di utilizzazione delle acque del Cassarate. Il 1985 passa agli annali come un periodo buio a causa dello spurgo del Luzzone, che causa nel fiume Brenno gravi danni al patrimonio ittico, alla microfauna, alla flora e al paesaggio, con seri contraccolpi anche nel Verbano, tanto da indurre i pescatori professionisti a richiedere (e ottenere) un risarcimento per mancato reddito della pesca in questo lago. Nel 1986 altra… tegola con il disastro nucleare di Chernobyl, che induce le autorità a vietare (per diversi mesi) la pesca nel Ceresio. Nel 1987 grave inquinamento del fiume Laveggio per l'immissione di cianuro con una moria totale del patrimonio ittico da Mendrisio a lago, ma anche le acque del lago Ceresio sono dichiarate «in uno stato pietoso». Nel 1988 si registrano catastrofiche alluvioni, che determinano gravissimi danni non soltanto al patrimonio ittico, ma anche a molti corsi d'acqua in Leventina, Valle di Blenio e Valle Maggia, siccome la furia delle acque aveva reso addirittura irriconoscibili lunghi tratti di fiumi e riali, sconvolgendone gli alvei e demolendo arginature, briglie e ponti. Nell'estate torrida del 1988 si registra una forte moria (una decina di quintali) di alborelle nel bacino sud, comunque relativamente «pochi» rispetto al 1971, quando invece erano periti circa 200 quintali di pesci in conseguenze delle piogge di ferragosto.
Due volumi sulla pesca in Ticino
Nel 1990, il 10 marzo a Bellinzona, a seguito delle dimissioni di Walter Castagno dopo ben 27 anni di presidenza, a capo della FTAP è eletto l'avv. Michele Gilardi di Muralto, ma già l'anno seguente prima gatta da pelare con lo spurgo… scandaloso di Palagnedra. Nel 1992, nella votazione federale sulla protezione delle acque, adesione massiccia dei cittadini ticinesi, mentre nel 1995 a Caslano festeggiamenti per i cent'anni della «Ceresiana» e riapertura della pesca al temolo e l'anno successivo «La Locarnese» ricorda il secolo di vita. Dall'aula parlamentare, nel 1996, è uscita la nuova legge sulla pesca con un marchio fondamentalmente ecologico, grazie alla forte sensibilità che il mondo della pesca riserva sempre più alla depurazione delle acque, ai deflussi minimi e massimi, allo sfruttamento idroelettrico, alle piogge acide, ad una gestione corretta dei corpi d'acqua, ad un prelievo «intelligente» e dinamico oltre che flessibile del patrimonio ittico. Nel 1997 primo vibrante grido di allarme sulla consistente presenza del cormorano sui fiumi e per i frequenti spurghi dei bacini di accumulazione; sempre in quell'anno la FTAP dà alle stampe i due volumi «La pesca nel Cantone Ticino» (firmati da Raimondo Locatelli), che costituiscono un patrimonio di grande valenza storico-culturale su questo fenomeno di massa, un tempo occasione irrinunciabile di sostentamento e oggi invece soprattutto ragione di evasione e di diletto.
Impegno serrato a 360 gradi
Nell'assemblea federativa del 13 marzo 1999 a Faido — espressasi a favore di aumentare la misura minima della trota da 22 a 24 cm — a dirigere l'associazione-mantello dei pescatori è chiamato il luganese dott. Urs Luechinger, presidente della Ceresiana, che da subito manifesta dura opposizione alle microcentrali idroelettriche, considerando che le acque sono già state saccheggiate più del dovuto nel passato. Sempre a partire da questa data la FTAP si dà un nuovo statuto per abbandonare l'«impronta presidenzialista» a favore di un Comitato direttivo in modo da avere un «vertice» più attivo e responsabilizzato, prevedendo nel contempo il coinvolgimento di un Comitato delle società per ampliare al massimo il dialogo con la base.
L'8 marzo 2003, nel solco di un avvicendamento in seno al «direttivo», all'assise di Gordola al posto di Urs Luechinger — distintosi per una dirigenza esemplare dal profilo dell'intensità di lavoro, dinamismo, capacità di dialogo in un contesto non sempre facile e al cospetto di problemi spesso complessi e delicati — è eletto Ezio Merlo di Chiasso, il cui mandato biennale è caratterizzato da un'accresciuta sensibilità nella lotta contro l'inquinamento delle acque e da un rafforzato impegno a favore del ripopolamento ittico.
Il 5 marzo 2005, all'assemblea di Riva San Vitale, Urs Luechinger torna a dirigere la Federazione, dando prova — nei successivi due lustri di operosa, qualificata attività che lo hanno visto riconfermato brillantemente in carica il 22 febbraio 2014, in occasione dell'assise del centenario della FTAP — di spiccate doti dirigenziali e di vasta competenza in una miriade di dossier, come le revisioni della legge sulla pesca, il ripopolamento dei corpi d'acqua, i deflussi minimi, le microcentrali, la rinaturazione dei fiumi e il ripristino di habitat compromessi, gli spurghi, ecc.
Con un occhio privilegiato, insomma, all'ambiente, che è la missione prioritaria e qualificante della Federazione ticinese di acquicoltura e pesca in passato ma sempre più nel presente. Questo perché pesca equivale a natura: non a caso i pescatori sono le vere sentinelle dell'ambiente!
Raimondo Locatelli
STATUTO DELLA FEDERAZIONE TICINESE PER L’ACQUICOLTURA E LA PESCA
art. 1 Denominazione e durata
Sotto la ragione sociale “Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca” (in seguito, FTAP) è costituita, per una durata illimitata, un'associazione ai sensi dell'art. 60 CCS.
art. 2 Sede
La sede della FTAP è presso il domicilio del presidente in carica(5).
art. 3 Scopo
La FTAP è riconosciuta dal Cantone; essa è tenuta a ottemperare alle Leggi federali sulla pesca in generale con le loro Ordinanze e alla Legge cantonale sulla pesca e sulla protezione dei gamberi indigeni in vigore nonché dal suo regolamento d'applicazione (RALCP).
Scopo della FTAP è promuovere l’acquicoltura e la pesca in tutte le acque del Cantone Ticino e di creare rapporti di reciproca collaborazione tra le società regionali, nazionali e internazionali.
In particolare la FTAP:
Salvaguardati gli interessi dell’esercizio della pesca, la FTAP difende quelli comuni in sede cantonale e federale (4)(5).
art. 4 Rappresentanza
La FTAP è rappresentata e vincolata di fronte a terzi dalla firma collettiva del suo presidente con quella del vicepresidente o del segretario(5).
art. 5 Composizione
La FTAP è composta dalle attuali società affiliate, indipendentemente dal numero dei loro membri, purché adempiano regolarmente agli obblighi previsti dal presente Statuto.
art. 6 Ammissioni e fusioni di società
Non saranno ammesse, di principio, nuove società che non contino almeno 200 soci attivi, domiciliati e dimoranti da almeno tre anni nel Cantone Ticino, in possesso della patente di pesca per l’anno in cui è stata chiesta l’ammissione. Società che dovessero risorgere sulle ceneri di un sodalizio precedentemente disciolto, dopo un periodi di attesa di due anni, potranno essere ammesse alla FTAP anche con un numero minore di 200 soci affiliati. È ammessa la fusione tra due o più società, previa l’approvazione dell’Assemblea dei delegati della FTAP(5).
art. 7 Statuto delle società
Lo statuto delle società preesistenti e nuove, come pure eventuali modifiche che venissero apportate, deve essere sottoposto per approvazione al Comitato direttivo e al Comitato delle società della FTAP(5).
art. 8 Domanda di ammissione
La domanda di ammissione a membro della FTAP, indirizzata al Comitato direttivo, dovrà essere corredata dai seguenti atti:
art. 9 Esame degli atti
Esaminati gli atti, il Comitato direttivo notifica alla richiedente la propria decisione, la cui data è determinante per la qualità di membro. Se la domanda è respinta, l’istante ha diritto di ricorrere dapprima presso il Comitato delle società 4 e poi all’Assemblea dei delegati(4).
art. 9bis
La Società Ticinese Pescatori Sportivi (STPS) ha diritto a un delegato di società all’assemblea della FTAP e ha un rappresentante nel
Comitato delle società. La STPS è finanziariamente autonoma. Non versa alla FTAP tasse o contributi e non ha per principio diritto a contributi o sussidi.
Eventuali contributi potranno essere riconosciuti in occasione di manifestazioni preventivamente autorizzate e dopo la presentazione dei relativi
consuntivi accompagnati dalle relative pezze giustificative(5).
art. 10 Zone di giurisdizione geografica
Il Comitato direttivo, con l’accordo del Comitato delle società, fissa le zone di giurisdizione geografica di ogni società affiliata. In generale:
art. 11 Dimissioni
Una società è libera di dimettersi dalla FTAP a condizione che siano ottemperati tutti gli impegni presi verso la stessa FTAP.
art. 12 Espulsioni
L’espulsione di una società affiliata, proposta dal Comitato direttivo per gravi colpe contro la FTAP o gli interessi della pesca, sarà decisa dall’Assemblea dei delegati con il voto di almeno i 2/3 dei delegati presenti. Essa ha effetto immediato, fermi restando gli obblighi della società espulsa verso la FTAP per tutto l’anno in corso.
art. 13 Scioglimento
Previe disposizioni particolari sociali, in caso di scioglimento di una società, i suoi archivi ed eventuali fondi saranno dati in custodia alla FTAP che,
a partire dalla data dello scioglimento, li terrà a disposizione di altra società che dovesse sorgere in sostituzione, e ciò per un periodo di 5 anni.
Trascorso tale termine i fondi saranno assegnati ai fondi riserva della FTAP.
Le società uscenti o espulse perdono ogni diritto sul patrimonio della FTAP(5).
art. 14 Finanze
La FTAP provvede al proprio fabbisogno mediante(5):art. 15 Responsabilità
La FTAP risponde unicamente con il suo patrimonio per i propri obblighi, esclusa la responsabilità delle singole società e quella personale degli associati.
art. 16 Tasse sociali
La FTAP fissa per i propri soci una tassa minima annuale per i propri fabbisogni in conformità ai disposti di Legge in merito.
Per i giovani la tassa è ridotta almeno del 50%, in conformità ai disposti di Legge in merito.
La FTAP versa alle società una parte della tassa in ragione di una suddivisione equa, che permetta la sussistenza sia della
FTAP che delle società affiliate. Tale suddivisione è decisa dal Comitato direttivo e dal Comitato delle società.
Un primo acconto, stabilito dal Comitato direttivo, potrà essere versato alle singole società entro la prima metà dell’anno o in caso di necessità dimostrata.
Le tasse percepite per mezzo delle patenti D1 rilasciate agli stranieri non domiciliati e non dimoranti in Svizzera vengono trattenute per intero dalla
FTAP, così da essere utilizzate secondo gli scopi previsti dal presente statuto(1)(2)(5).
art. 17 Organi della FTAP
Gli organi che compongono la FTAP sono:
art. 18 Assemblea
art. 19 Convocazione assemblea
Le convocazioni saranno spedite alle società almeno 15 giorni prima della data dell’assemblea e, possibilmente, annunciate sulla rivista "La Pesca".
La convocazione deve contenere l’ordine del giorno(4)(5).
art. 20 Competenze
L’assemblea dei delegati ha le seguenti competenze:
Nominare:
Revocare o sostituire:
art. 21 Svolgimento dell’assemblea
L’Assemblea dei delegati è diretta dal presidente della FTAP.
In occasione della nomina del Comitato direttivo, del Comitato delle società e del presidente, o quando la maggioranza lo richiede, l’assemblea designa un presidente del giorno(5).
art. 22 Trattande
L’assemblea non può decidere su trattande che non figurano all’ordine del giorno, a meno che non vi sia la clausola dell’urgenza (a discrezione del Comitato direttivo) e
l’approvazione dei 2/3 dei delegati presenti. Le eventuali proposte, annunciate per tempo utile, saranno demandate al Comitato direttivo e/o alle sue Commissioni per esame e preavviso.
Le proposte delle società, per essere iscritte all’ordine del giorno, dovranno essere inviate al Comitato direttivo entro e non oltre il 15 aprile per essere discusse,
esaminate e preavvisate dal Comitato direttivo stesso e dal Comitato delle società entro il 15 novembre, e da parte delle assemblee sociali entro il 15 di febbraio dell’anno successivo.
La decisione finale spetta all’Assemblea dei delegati della FTAP dell’anno in corso, di regola entro l’apertura della pesca nei corsi d’acqua.
Le proposte riferenti a oggetti discussi e accettati o non accettati dalla maggioranza dei delegati in precedenti assemblee ordinarie o straordinarie
non possono essere riproposte se non saranno trascorsi almeno 4 anni dall’ultima accettazione o non(4).
art. 23 Votazioni
L’assemblea delibera, di solito, a maggioranza assoluta, con voto aperto o per alzata di mano, a meno che non decida per un altro metodo di voto.
L’espulsione di società, lo scioglimento così come la modifica dello statuto FTAP richiedono il voto dei 2/3 dei delegati presenti.
art. 24 Trasferte dei delegati
Le spese di delegazione delle società sono a carico delle stesse; quelle per altre delegazioni della FTAP sono a carico della stessa(5).
art. 25 Comitato direttivo
Il comitato direttivo è composto da 5 membri secondo un criterio che tenga conto di un’equa distribuzione degli interessi regionali ed economici (rich. art. 27). Questo comitato viene proposto dal Comitato delle società. La presidenza della FTAP è assunta da un membro del Comitato direttivo, con possibilità di rielezione.
Spetta all’Assemblea dei delegati la nomina del Comitato direttivo(4)(5).
art. 26 Competenze del comitato direttivo
Di regola ogni membro del comitato direttivo presiede uno dei seguenti settori:
Il comitato direttivo ha le seguenti competenze:
Le decisioni del comitato direttivo sono valide se prese a maggioranza dei presenti. Per la validità della seduta occorrono almeno 3 membri e nel
caso di parità decide il voto del presidente. Nelle decisioni non è possibile astenersi dal voto.
Ogni responsabile di settore deve esporre ai colleghi l’essenziale dei contenuti, dei programmi e delle iniziative intraprese
o che si vogliono intraprendere nell’ambito del proprio settore.
art. 27 Comitato delle società
Il Comitato delle società è costituito da un rappresentante di ogni società federata.
Presiede questo comitato il presidente della FTAP.
Ogni società affiliata deve designare un supplente in assenza del suo rappresentante.
Il Comitato delle società resta in carica 5 anni.
Il Comitato direttivo convoca il Comitato delle società regolarmente almeno 15 giorni prima dell’Assemblea dei delegati e almeno un’altra volta nei termini utili per preavvisare sulle proposte delle società(4)(5).
art. 28 Competenze del Comitato delle società
Il Comitato delle società ha le seguenti competenze(5):
art. 29 Commissione di revisione
La revisione dei conti è demandata a persone o società con competenze in ambito economico-finanziario. Il rapporto scritto dei revisori deve essere presentato
al comitato direttivo entro fine febbraio.
La commissione di revisione, composta da due membri, viene nominata dall’assemblea su proposta del Comitato
direttivo e delle società. In sede assembleare la nomina può essere delegata alla società che ha diritto ai membri(4)(5).
art. 30 Corrispondenza e rapporti
Tutta la corrispondenza delle società alle autorità cantonali o federali deve essere inviata alla presidenza del Comitato direttivo in triplice copia per esame ed eventuale preavviso.
Entro il termine di 10 giorni, la corrispondenza deve essere evasa con copia alla società.
art. 31 Anno sociale
L’anno sociale corrisponde a quello civile.
art. 32 Rivista "La Pesca"
La FTAP pubblica almeno una volta all’anno la rivista “La Pesca”, che invia gratuitamente a tutti i soci in regola con l’affiliazione alla FTAP(4)(5).
Ogni sezione riceverà pure gratuitamente una copia del bollettino.
art. 33 Archivio sociale
La FTAP prende disposizioni per l’allestimento e l’aggiornamento del proprio archivio.
art. 34 Altre disposizioni
Per tutto quanto non previsto dal presente statuto, tornano applicabili le disposizioni degli articoli 60 e seguenti del CCS.
art. 35 Entrata in vigore
Questo statuto entrerà immediatamente in vigore con l’approvazione da parte dell’assemblea dei delegati del mese di marzo 1999 e la ratifica da parte del Consiglio di Stato.
art. 36 Revisione degli statuti sociali
Le società provvederanno a una revisione dei loro statuti entro il termine di 2 anni dall’approvazione dello statuto della FTAP.
Entro tale termine essi dovranno essere in assoluta concordanza con quello della FTAP.
Per la Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca
Il Presidente: Urs Luechinger
La Segretaria: Claudia Dell'Era
Il presente statuto è stato approvato:
Modifiche/revisioni:
(1) art. 16, modifica, Assemblea dei delegati di Agno del 10.03.2001;
(2) art. 16, aggiunta, Assemblea dei delegati di Agno del 10.03.2001;
(3) art. 18, aggiunta, Assemblea dei delegati di Agno del 10.03.2001;
(4) art. 3, 9, 18, 19, 20, 22, 25, 26, 27, 29, 32, modifiche, Assemblea dei delegati di Magadino del 06.03.2010;
(5) art. 2, 3, 4, 6, 7, 9bis, 13, 14, 16, 18, 19, 20, 21 24, 26, 27, 28, 29, 32, modifiche, Assemblea dei delegati di Muralto del 03.03.2018.
URS LUECHINGER
PRESIDENTE
Strada di Soragno 24H
6964 Davesco-Soragno
E-mail: 200355@studioluechinger.ch
Uff.: 091 972.85.43
Privato:
Natel: 079 685.72.31
Fax: 091 972.85.43
CLAUDIO JELMONI
VICE PRESIDENTE
Piazza Municipio 4
6614 Brissago
E-mail: elettro.jelmoni@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 793.40.42
Natel: 079 337.35.18
Fax:
GIANNI GNESA
CASSIERE
Via Scuole 43
6596 Gordola
E-mail: gnesa@gruppomulti.ch
Uff.:
Privato: 091 745.24.94
Natel: 079 207.10.81
Fax:
FRANCA MALAGUERRA
MEMBRO
Al Pozzon 5
6703 Osogna
E-mail: malaguerrafra@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 863.13.04
Natel: 079 380.91.38
Fax:
STEFANO PIEPOLI
MEMBRO
via Gaggiole 31A
6596 Gordola
E-mail: m.s.p@bluewin.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 196.15.32
Fax:
MAURIZIO COSTA
MEMBRO
Via Porera 4
6992 Cimo
E-mail: maocosta@bluewin.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 673.38.53
Fax:
CLAUDIA DELL'ERA
SEGRETARIA GENERALE
Strada Bassa 5
6959 Piandera
E-mail: claudiadellera@bluewin.ch
Uff.: 091 911.50.75
Privato:
Natel: 079 241.57.10
Fax:
LISTINARIO SOCI
CLAUDIA DELL'ERA
Strada Bassa 5
6959 Piandera
E-mail: claudiadellera@bluewin.ch
Uff.: 091 911.50.75
Privato:
Natel: 079 241.57.10
Fax:
RIVISTA «LA PESCA»
REDATTORE RESPONSABILE
RAIMONDO LOCATELLI
via Massagno 7
6952 Canobbio
E-mail: raimondo.locatelli@ticino.com
Uff.:
Privato: 091 940.24.80
Natel:
Fax: 091 940.2.4.80
RESP. TEAM CORSI
PER I NUOVI PESCATORI
CLAUDIO JELMONI
piazza Municipio 4
6614 Brissago
E-mail: corso.pesca@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 79.40.42
Natel: 079 337.35.18
Fax:
COMMISSIONE
VERBANO-CERESIO
MAURIZIO COSTA
via Porera 4
6992 Cimo
E-mail: maocosta@bluewin.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 673.38.53
Fax:
COMMISSIONE
LAGHETTI ALPINI (CLA)
MAURIZIO ZAPPELLA
Sentiero Centrale 8
6605 Locarno
E-mail: zappella.maurizio@locarno.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 263.51.08
Fax:
COMMISSIONE
CORSI D'ACQUA (CCA)
STEFANO PIEPOLI
Via Gaggiole 31a
6596 Gordola
E-mail: m.s.p@bluewin.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 196.15.32
Fax:
COMMISSIONE
RINATURAZIONE ECOSISTEMI ACQUATICI (REA)
DIEGO LUPI
via Sotto Chiesa 13
6808 Torricella
E-mail: diego.lupi@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 945.16.66
Natel: 079 724.07.03
Fax:
SETTORE AMBIENTE
RESPONSABILE
URS LUECHINGER
strada di Soragno 24H
6964 Davesco-Soragno
E-mail: 200355@studioluechinger.ch
Uff.: 091 972.85.43
Privato:
Natel: 079 685.72.31
Fax: 091 972.85.43
SETTORE SPURGHI
RESPONSABILE
MAURIZIO ZAPPELLA
Sentiero Centrale 8
6605 Locarno
E-mail: zappella.maurizio@locarno.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 263.51.08
Fax:
UCCELLI ITTIOFAGI
RESPONSABILE
URS LUECHINGER
strada di Soragno 24H
6964 Davesco-Soragno
E-mail: 200355@studioluechinger.ch
Uff.: 091 972.85.43
Privato:
Natel: 079 685.72.31
Fax: 091 972.85.43
UCCELLI ITTOFAGI
RESPONSABILE
STEFANO PIEPOLI
Via Gaggiole 31a
6596 Gordola
E-mail: m.s.p@bluewin.ch
Uff.: 091 751.71.55
Privato:
Natel: 079 196.15.32
Fax:
COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA
MEMBRO
URS LUECHINGER
Strada di Soragno 24H
6964 Davesco-Soragno
E-mail: 200355@studioluechinger.ch
Uff.: 091 972.85.43
Privato:
Natel: 079 685.72.31
Fax:
COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA
MEMBRO
MAURIZIO ZAPPELLA
Sentiero Centrale 8
6605 Locarno
E-mail: zappella.maurizio@locarno.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 263.51.08
Fax:
INQUINAMENTO ACQUE
RESPONSABILE
FRANCA MALAGUERRA
6703 Osogna
E-mail: malaguerrafra@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 863.13.04
Natel: 079 380.91.38
Fax:
INQUINAMENTO ACQUE
RESPONSABILE
MAURIZIO COSTA
via Porera 4
6992 Cimo
E-mail: maocosta@bluewin.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 673.38.53
Fax:
ALTA LEVENTINA
Presidente:
ROBERTO ALBERTI
6777 Quinto
E-mail: rl.alberti@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 868.30.27
Natel: 079 649.39.38
Fax:
LEVENTINESE
Presidente:
ENZO GALLIZIA
via Pro Maiò 17
6760 Faido
E-mail: enzo.gallizia@gmail.com
Uff.:
Privato: 091 866.21.42
Natel: 077 436.34.70
Fax:
BLENIESE
Presidente:
ITALO BROGGI
Marzano 73
6718 Olivone
E-mail: italobroggi@gmail.com
Uff.:
Privato:
Natel: 079 240.56.93
Fax:
BIASCHESE
Presidente:
FRANCA MALAGUERRA
al Pozzon 5
6703 Osogna
E-mail: malaguerrafra@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 863.13.04
Natel: 079 380.91.38
Fax:
BELLINZONESE
Presidente:
JACQUES BOTTANI
via Rogina 17
6803 Camignolo
E-mail: jacques.bottani@ti.ch
Uff.:
Privato: 091 814.28.44
Natel: 079 627.84.30
Fax:
LOCARNESE
Presidente:
CLAUDIO JELMONI
Piazza Municipio 4
6614 Brissago
E-mail: elettro.jelmoni@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 793.40.42
Natel: 079 337.35.18
Fax:
SANT'ANDREA
Presidente:
GIORGIO COSSI
Via al Pascolo 2
6612 Ascona
E-mail: info@pescasantandrea.com; info@cossipittura.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 230 36 93
Fax:
VERZASCHESE
Presidente:
FABRIZIO BACCIARINI
c/o Stefano Piepoli - CP1
6634 Brione Verzasca
E-mail: info@verzaschesepesca.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 337 25.31
Fax:
ONSERNONE-MELEZZA
Presidente:
EWAN FREDDI
via San Giorgio 19
6656 Golino
E-mail: ewan_90@hotmail.com
Uff.:
Privato:
Natel: 079 375.10.54
Fax:
GAMBAROGNESE
Presidente:
FABRIZIO BUETTI
via Alabardia 30
6579 Piazzogna
E-mail: fabriziobuetti@gmail.com
Uff.:
Privato:
Natel: 079 247 16 29
Fax:
VALMAGGESE
Presidente:
BRUNO DONATI
6676 Bignasco
E-mail: bdonati_bignasco@bluewin.ch
Uff.:
Privato: 091 754.14.33
Natel: 079 409.85.46
Fax:
MENDRISIENSE
Presidente:
CHRISTIAN DE PIAGGI
Via Antonio Rossi 1
6864 Arzo
E-mail: christiandepi@gmail.com
Uff.:
Privato:
Natel: 079 507.92.88
Fax:
SOCIETÀ TICINESE PESCATORI SPORTIVI
Presidente:
MICHELE SPAGGIARI
via Ripari Tondi 9
6500 Bellinzona
E-mail: michele.spaggiari1959@gmail.com
Uff.:
Privato:
Natel: 076 565.49.14
Fax:
CERESIANA
Presidente:
MAURIZIO COSTA
Via Porera 4
6992 Cimo
E-mail: maocosta@bluewin.ch
Uff.:
Privato:
Natel: 079 673.38.53
Fax: