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GIORNALE FSPNumero di novembre del giornale della Federazione Svizzera di Pesca
9/11/2014
CORSO FIBER EAWAGWorkshop FIBER
Periodo di fregola.
Individuazione e mappatura dei
fregolatoi delle trote di fiume
11/8/2014
COMUNICATO FSPUn trattato internazionale per lo stato ecologico del Reno alpino
11/7/2014
SPADERNAAttrezzo impiegato da vari dilettanti del Ceresio
Abolita (nel 2015) la spaderna,
duro colpo alla pesca tradizionale
In occasione della recente riunione della Commissione italo-svizzera della pesca per i laghi Verbano-Ceresio e fiume Tresa, è stato approvato il nuovo regolamento di pesca per le acque comuni, così da sfoltire le molte e complesse regole che costituivano un vero e proprio ginepraio di permessi e divieti rendendone assai difficoltosa l’applicazione, considerando oltretutto le molte differenze tra il lago Ceresio e il lago Maggiore sia per la pesca dilettantistica che professionale, i periodi di protezione, gli attrezzi, la tipologia di reti, ecc. Nel suo complesso, sono stati apportati non pochi miglioramenti nell’esercizio dell’attività. Segnatamente è stato adottato il principio di un numero massimo di catture uguali per la pesca dilettantistica sia in Italia che in Svizzera per ogni pesce pregiato: così, ad esempio, si potranno trattenere – per ogni giorno di pesca – 50 pesci persici, 15 coregoni, 5 trote o salmerini, 5 lucioperca e 2 lucci. Per quanto riguarda i pescatori con reti, diminuiranno le P2 così da attenuare la pressione sui laghi e, nel frattempo, viene applicato il concetto di proteggere maggiormente i periodi di protezione prevedendo per alcune reti da fondo una distanza di 100 metri da riva.
Il nuovo regolamento, tuttavia, in parte inaspettatamente ha prodotto – per decisione del commissario svizzero Eric Staub – la proibizione della spaderna a partire sempre dal prossimo anno. Si tratta di un attrezzo «tradizionale» sia per la pesca professionale che dilettantistica, costituito principalmente da un filo-madre (di lunghezza variabile tra 50 e 150 metri) a cui vengono applicati degli ami distanziati circa 2-4 cm l’uno dall’altro. La lenza è innescata con vermi o pesciolini vivi o morti. La spaderna viene deposta nel lago dalla barca con una lunga manovra lungo la riva e agli apici di essa vengono affrancati dei pesi per tenere immerso il tutto, stazionando nel lago per tutta la notte. Al mattino, prestissimo, la si ritira e ad essa sono solitamente attaccati anguille, lucioperca, persici, gardon e altre specie; qualche volta, si ha una sorta di… pesca miracolosa. La tecnica è abbastanza diffusa soprattutto nel Ceresio, tanto da considerarla una pesca nel senso pieno del termine.
La spaderna da tempo è proibita sul lato italiano sia per i pescatori professionisti che dilettanti, i quali da anni la vanno pertanto apertamente osteggiando. In Commissione italo-svizzera i nostri rappresentanti della FTAP e di Assoreti hanno cercato con ogni mezzo di difendere questo metodo di pesca, dichiarandosi disposti a rinunciare – pur di salvaguardare questa «antica» usanza – anche all’impiego di un certo numero di ami per scendere a 100 e, eventualmente, a soli 50 ami. Ma il verdetto del commissario svizzero abroga la spaderna, siccome questo attrezzo cattura non poche anguille: dal 1° gennaio prossimo, però, scatterà la protezione dell’anguilla nei due laghi, per cui non aveva più alcuna legittimazione questo arnese dotato di moltissimi ami. Ovviamente, la delusione e l’amarezza fra i pescatori svizzeri dei due laghi sono molto vive. Ci si augura ora che, in qualche modo, sia possibile trovare un compenso nell’impiego dell’attrezzatura attuale (canne, tirlindana, ecc.), oppure trovare un nuovo attrezzo che possa soddisfare le esigenze delle due categorie.
Raimondo Locatelli
Il testo è stato pubblicato sul «Corriere del Ticino» di mercoledì 2 luglio.
9/7/2014
GIORNATA DI PULIZIAIl Gruppo Pescatori Alta Leventina in collaborazione con la Società di Acquicoltura e Pesca Alta Leventina vi invitano a partecipare alla
giornata di pulizia delle rive dei laghetti della Val Piora,
Ritom, Tom e Cadagno.
La giornata si terrà il 19 di luglio con ritrovo presso la Diga del Ritom alle ore 08.00 dove saranno formati tre gruppi, uno per ogni laghetto.
A mezzogiorno sarà offerto l'aperitivo e il pranzo a tutti i partecipanti presso il Canvetto del Carletto in Cadagno.
La giornata si terrà solo con il bel tempo, nel caso di brutto tempo verrà rinviata a data da convenire.
Per ulteriori informazioni telefonare al numero 076.335.87.83 o consultate il sito internet
www.gp-altaleventina.ch.
8/7/2014
CORSI 2013-2014Il rapporto conclusivo di Ezio Merlo sui corsi di introduzione alla pesca per il 2013-2014
Quasi 500 iscritti e notevole interesse
Il 4 giugno, è calato il sipario sui corsi di introduzione alla pesca per il 2013-2014, tenuti al centro cantonale di Protezione civile di Rivera. Le cifre complessive su questa nona edizione dei corsi sono le seguenti: 496 iscritti con 37 assenti non giustificati e 15 assenti giustificati; 326 nuovi pescatori e 141 coloro che hanno affrontato l’esame SaNa, mentre i pescatori già autorizzati risultano essere 108. Di conseguenza, i partecipanti sono stati in totale 444. Questi, in dettaglio, i dati principali su ciascun corso:
– corso n. 1 del 23 novembre 2013 partecipanti 48
– corso n. 2 del 11 dicembre 2013 partecipanti 46
– corso n. 3 del 25 gennaio 2014 partecipanti 46
– corso n. 4 del 19 febbraio 2014 partecipanti 49
– corso n. 5 del 12 marzo 2014 partecipanti 39
– corso n. 6 del 5 aprile 2014 partecipanti 56 (ragazzi)
– corso n. 7 del 14 maggio 2014 partecipanti 36
– corso n. 8 del 24 maggio 2014 partecipanti 57
– corso n. 9 del 4 giugno 2014 partecipanti 57
Nel suo rapporto consegnato al Comitato direttivo, Ezio Merlo – diligente e tenace responsabile della segreteria dei corsi di introduzione alla pesca promossi dalla Federazione ticinese di acquicoltura e pesca (FTAP) – osserva che fra i partecipanti figurano tanti giovani, provenienti nella maggior parte dalle valli, come pure diversi pensionati che ritrovano nella pesca ricordi di gioventù, nonché operai, avvocati, dirigenti, persino alcuni deputati al Gran Consiglio. Buona la partecipazione anche del gentil sesso. In poche parole, a Rivera sono presenti tutti i ceti e i rappresentanti della società e delle regioni. Senza trascurare che sono molti anche gli stranieri che esercitavano attività di pesca prima del loro arrivo in Ticino, come pure persone residenti nella Svizzera interna e di madre lingua italiana.
Scopo del corso, divenuto obbligatorio in tutta la Svizzera dopo l’entrata in vigore nel 2009 dell’Ordinanza federale sulla protezione degli animali, è dare un’informazione teorica sull’esercizio della pesca, nonché sugli ecosistemi acquatici, il riconoscimento dei pesci e il loro trattamento.
Ezio Merlo sottolinea che, al termine del corso, a partire da quest’anno si provvede ad allegare all’attestato di frequenza una lettera informativa in cui si dà il benvenuto nella grande famiglia FTAP e si indicano i recapiti delle società come pure i negozi di pesca che sono disponibili nell’offrire consulenza e pratica nel campo della pesca. Ai corsisti è messo altresì a disposizione l’opuscolo di Luigi Ambrosini «A pescare con Jan e Jordi», che si rivela valido strumento di informazione e di sensibilizzazione, tanto è vero che è richiesto anche da docenti di scuola per i loro allievi. Senza trascurare l’apprezzata presenza di alcuni membri del Comitato direttivo per un breve saluto ai corsisti.
Nel suo apprezzato rapporto conclusivo Merlo si sofferma quindi sulle iscrizioni per evidenziare che «buona e costante risulta essere la partecipazione, al punto tale che diversi corsi sono stati talmente gettonati da dover chiudere le iscrizioni con un mese di anticipo». Rimane però insoluto il problema di alcuni corsisti che, pur essendosi iscritti, di fatto non si presentano senza giustificare la loro defezione. Ad ogni buon conto, pur in presenza di difficoltà di logistica (aula magna non disponibile per due corsi), è stato possibile esaudire tutte le richieste di iscrizione pervenute. «Punto dolente risulta essere l’informazione fornita dalle Cancellerie comunali sulle disposizioni di legge per chi deve frequentare i corsi ed ottenere un certificato d’abilitazione alla pesca, con particolare riferimento nei confronti di chi vuole staccare una prima patente annuale al compimento del quattordicesimo anno». D’altra parte, vi sono Cancellerie comunali che «rilasciano patenti di pesca senza i necessari controlli».
In merito alla logistica, il responsabile dei corsi osserva che la scelta del centro di Protezione civile a Rivera quale sede dei corsi si è rivelata ottima, essendo un luogo centrale, raggiungibile da ogni parte del Cantone sia con mezzi privati che pubblici, e con ampi posteggi. Purtroppo, a causa di un malinteso fra direzione e logistica del centro, per lo svolgimento di due corsi non si è potuto far capo alla sala magna, per cui si sono avute ripercussioni negative sul numero di corsisti.
Ezio Merlo parla in termini assai positivi degli istruttori, rilevando testualmente che «il livello di insegnamento affidato ad uno staff di specialisti – Vanessa Vanio per biologia e riconoscimento pesci, Paola Iotti per ambiente ed ecosistemi acquatici e Bruno Polli per quanto attiene leggi e regolamento – è di alto livello, pertanto apprezzato e gradito da tutti i corsisti».
Da ultimo, Ezio Merlo – che si merita apprezzamento per la dedizione esemplare profusa in questo settore – rileva che, durante i corsi, sono stati venduti 17 libri «La pesca nel Cantone Ticino» di Raimondo Locatelli – e non manca di esternare un ringraziamento al suo «insostituibile collaboratore Giovanni Mondelli».
19/6/2014
FESTA PESCIOLINI A BRISSAGODOMENICA 8 GIUGNO A BRISSAGO
ORE 11.00 INIZIO FESTA CON PESCA PER TUTTI
SEGUE APERITIVO CON PESCIOLINI OFFERTI
ORE 12.00 FRITTO MISTO DI LAGO CON RISO
3/6/2014
Decreto esecutivo concernente la pesca nei laghi Ritom, Naret Grande e SambucoNei laghi artificiali Ritom, Naret Grande e Sambuco da diversi anni si riscontra uno scarso successo dei ripopolamenti che avvengono regolarmente ogni anno. Questa situazione anomala è in larga misura imputabile alla consistente presenza di grossi pesci che attraverso la loro attività predatoria riducono drasticamente il tasso di sopravvivenza del novellame immesso.
In seguito a questa situazione, la Commissione laghetti alpini della FTAP ha richiesto che in questi bacini venisse concessa, a determinate condizioni, la possibilità di pescare contemporaneamente con due canne ai pescatori disposti a dedicarsi in modo mirato alla cattura di questi predatori, alfine di ottenere una riduzione della loro presenza.
Il DT, esaminata la situazione, ha deciso di concedere questa possibilità nell’intento di evitare - o perlomeno di procrastinare - un intervento più drastico attraverso uno sfoltimento mirato tramite la posa di reti a grande maglia, osteggiato da una parte dei pescatori.
Qualora questa operazione dovesse rivelarsi inefficace, un intervento con le reti dovrà comunque essere seriamente preso in considerazione.
21/5/2014
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21/3/2014