Svizzera superlativa ai Mondiali per nazioni con il ticinese Aaron Ferretti quarto assoluto
Proprio così: infatti, il 9-10 settembre in Belgio, ove erano convenute 38 squadre a disputare i Mondiali per nazioni, la rappresentativa elvetica ha fornito una prestazione eccellente, conseguendo il quarto rango, ovvero ha ottenuto la medaglia di legno, anche se in verità—alla luce di quanto ha realizzato—avrebbe indubbiamente meritato il podio. Soltanto una volta, nel 1959 nei Mondiali svoltisi nelle acque di casa, a Neuchâtel, aveva fatto meglio, conseguendo la medaglia di bronzo, mentre in questi anni il suo miglior piazzamento era stato conseguito nel 2016 con il 26.mo rango. Ma quel che più spicca, in questo prestigioso raduno a carattere internazionale in presenza di «nazionali» agguerritissime perché costituite da concorrenti che esercitano la pesca in forma quasi professionale, è la stupefacente gara di Aaron Ferretti, al quarto posto assoluto nella graduatoria individuale grazie alle due penalità ottenute nelle due prove. Mai uno svizzero aveva fatto tanto sinora, arrivando praticamente nell'Olimpo della pesca competitiva: due primi di settore come gli atleti che lo precedono sul podio, ma soltanto la differenza peso (4 etti) non gli ha consentito di scrivere il suo nome nell'albo d'oro dei podi mondiali. La soddisfazione, per il Ticino pescasportivo, è enorme, considerando che questo giovanissimo concorrente (23 anni) è nato e cresciuto da noi, a Pura, cominciando a pescare all'età di 15 anni, dapprima nei ranghi del Club pescatori Lugano del presidente Ernesto Wohlgemuth e, in contemporanea, nel Lanza, sodalizio italiano; successivamente, è passato nella Virtus Fishing dei fratelli Forni che è «protagonista» da qualche anno su piano nazionale operando in Svizzera interna, perfezionando nel contempo le sue attitudini in questo sport in seno a Le Groane, una società di pescasportivi assai nota nel contesto italiano. E così, in questi ultimi anni, per Aaron Ferretti le grosse soddisfazioni non sono mancate, avendo vinto in Svizzera le Selezioni per attivi sia nel 2015 che nel 2016, mentre nel 2014 si era piazzato quarto. Inoltre, con la Virtus Fishing ha vinto per tre anni di seguito (2014-2015 e 2016) il Campionato svizzero per società e ha potuto partecipare al Mondiale per club e all'Europeo per nazioni. I numerosi e prestigiosi impegni a livello competitivo non gli permettono più da tempo di gareggiare in Ticino, essendo impegnato quasi interamente sui campi italiani.
Ma torniamo al Mondiale in Belgio del settembre 2017. Il luganese Francesco Pervangher del Club pescatori Lugano, altra punta di diamante della pesca competitiva svizzera avendo conseguito negli anni importanti e significative affermazioni a livello nazionale ed internazionale, è amico fraterno di Aaron Ferretti. In Belgio era presente nella squadra, ma non ha gareggiato fungendo da riserva. Ad ogni buon conto, durante le due giornate gli è stato vicino e, anzi, ha fatto da sponda, per cui meglio di chiunque altro è in grado di valutare la superba, storica «vittoria» di Aaron Ferretti. A lui, pertanto, abbiamo chiesto le sue impressioni e considerazioni su questa manifestazione che ha fatto «grande» Aaron ma anche la squadra rossocrociata.
«Dopo una settimana di full immersion nella pesca dei gardons, dove per la prima volta abbiamo usato la "fiente de pigeon" (i bisogni dei piccioni, insomma) per rendere consistente la pastura, scoprendo la corretta distanza dove appoggiare il filo di ver de vase (in una pendenza che non finiva mai), montando delle lenze ultrafini con finali dallo 0.06 allo 0.07 di diametro, calzando un filo di ver de vase su un amo non più grande del 22, muovendo di continuo dei galleggianti da 0.6 a 1.20 grammi, richiamando regolarmente il pesce con delle caramelle (palline incollate di fouilles ricoperte di pastura), siamo tornati carichi di gioia in Ticino. Dal 2012 non ero più membro della "nazionale" e quest'anno, nonostante il mio ruolo di riserva, l'entusiasmo di far parte di questa squadra era davvero molto grande, sicuro di pescare almeno una delle due prove. Poi ti succede che i miei "super compagni" di squadra il sabato ti arrivino quarti su 38 squadre, che fai? Una squadra che va così non la cambi. Così, ho avuto la possibilità di stare dietro ad Aaron durante le due prove, osservando la classe di questo ragazzo di soli 23 anni che—in entrambe le prove—ha pescato con una tranquillità, una perfezione nei movimenti, una capacità di lettura dei cambiamenti corretti da fare nel momenti giusti fuori dal comune, una classe non da poco insomma. Sabato ha creduto nelle breme fino alla fine e, nell'ultima ora, ne ha prese due a 13 metri, battendo il fortissimo francese Vasseur per 23 grammi. Domenica, nel settore C, gli è capitato come avversario uno dei migliori pescatori al mondo di gardons, il francese Dewimille. Ma cosa fa, Aaron? Dopo una trentina di ghiozzi pescati sotto la punta, esce a 11,5 metri e per 3 ore e 30 minuti non ce n'è per nessuno. Il capitano francese mi dice che sarà difficile battere il suo pupillo e tutto lo danno in testa. Ma non tutti si sono accorti che Aaron stava inanellando con regolarità una serie di gardons da fare paura (ne ho contati circa 45). Alla pesa Aaron con più di 6.700 grammi supera Dewimille di quasi 400 grammi e vince di nuovo il settore. Io mi emoziono e non nego di aver versato qualche lacrimuccia. Purtroppo, per entrare sul podio individuale manca il peso e Aaron termina "solo" quarto (ma non è una cosa da poco). È un risultato straordinario. Ma non è finita. Tutta la squadra è andata alla grande: Jean Jacques Iseli con un 2º e un 3º è 17.mo assoluto; Holger Dreher fa un 3º e un 5º; Patrick Baggenstos fa un 3º e un 6º (con una breme di 2,2 kg a 20 minuti dalla fine della seconda prova); Christian Bärtschi fa un 8º e un 17º. I punti totali in due prove sono 49. La Svizzera è quarta: per noi il risultato è storico anche se un quarto posto non è un podio, ma—tenendo conto dei mostri che abbiamo davanti (Belgio, Inghilterra e Francia) e constatando che abbiamo lasciato alle spalle rappresentative di grandissimo spessore competitivo e dal passato glorioso, come Italia, Polonia, Ungheria e Olanda—non possiamo che essere molto, ma molto soddisfatti. "Hoppe Suisse" e grazie a tutti compagni di squadra per questa indimenticabile settimana».